Ritorna la coltivazione del Mais a Milies
La coltivazione del mais a Milies è stata introdotta fin dal secolo 16° e per secoli ha sfamato la popolazione ma ha anche impoverito la loro nutrizione. Infatti la granella di mais contiene in media solo 10% di proteine e 4,5 % di grassi e non ha presenza di vitamine, di cui il nostro corpo abbisogna. Nell’800 una grave malattia, la Pellagra, ha colpito le popolazioni della Pianura Padana ma anche delle pedemontana. Da noi è stato il progetto di diffusione della Patata che ha un po’ salvato gli abitanti, come testi di archivio ci informano che a Milies l’agronomo Trevigiano Alvise Nob. Semenzi si era recato per seguire la coltivazione del tubero. Il mais ha la proprietà di crescere e svilupparsi in fretta, soprattutto il Cinquantino (Phinquantin in dialetto), piantato a Milies arriva alla produzione della pannocchia da raccolta in due mesi. Nel secondo dopoguerra l’abbandono della montagna e lo sviluppo industriale hanno portato anche al disuso di seminare la pianta. L’incremento del turismo ha introdotto passaggi di proprietà e alla diffusione di un pubblico misto proveniente dalle province della terraferma. Adriano, un signore di Vedelago, l’annno scorso ha proposto ad alcuni proprietari di terreni di piantare i semi di Phinquantin. L’idea è stata accolta con entusiasmo ed il seme rosso è stato seminata fino in località Cirulette, dove cresce rigoglioso. Dobbiamo aggiungere che Adriano è un grande appassionato di oggetti antichi e a casa sua, negli anni, ha messo insieme un piccolo, interessantissimo museo. Tra gli oggetti ci sono anche mulini, che macinano i grani come si faceva una volta e l’idea di poter fare la farina da sè ha appasionato ancora di più i neo coltivatori di mais di Milies. Attendiamo il raccolto.
Anche la stampa ha scoperto ed apprezzato la nostra nuova proposta. Lunedì 7 ottobre 2024 la giornalista Vera Manolli, dopo essersi recata a Milies ed aver incontrato un gruppo del progetto e dell’associazione ha pubblicato un articolo nella Tribuna di Treviso.
Raccolto
Ad ottobre c’è stato il raccolto nei campi del borgo a 700 m di altitudine. Esso si è presentato buono e le pannocchie hanno dimensioni di circa 18-20 cm di lunghezza. Gradualmente è seguita la raccolta della produzione annuale nelle zone più alte, da ultime sono state prese le pannocchie dalla pianta sul Col de Cirulette a 950 metri. Qui il terreno non era mai stato usufruito alla piantagione di mais e la produzione è stata la migliore in qualità anche se la quantità si è dimostrata inferiore. Per tutti i piccoli coltivatori si è dimostrata una esperienza molto interessante ed appassionata. Ci auguriamo di progredire nella semina negli anni a venire, dato l’ottimo apprezzamento che il mais ha in cucina non solo con la polenta ma anche nell’uso della preparazione di pane e dolci. Il Sig. Adriano prima di Natale avrà il suo bel laoro a macinare artigianalmente i grani e ne seguirà poi l’utilizzo da parte delle cuoche hobbiste.
L’Anello delle Cirulette
Da qualche mese stiamo lavorando alla preparazione di un nuovo percorso: L’Anello delle Cirulette, che si svolge a destra della conca di Milies. Esso parte da Piazzetta Tigli ed arriva sotto Malga Molvine, alla Posa Cirulette ad una altitudine di 950 m.s.l.m, per poi scendere vicino a borghetto Cenola e proseguire lungo la strada forestale verso il centro di Milies.
Progetto dell’Associazione
L’intento della Associazione Culturale Borgo Milies è quello di rendere ancora più agibile il territorio interessato al fine di far conoscere la sua flora e fauna, ammirando eccezionali panoramiche e di rievocare la storia ricca degli avvenimenti, che hanno avuto luogo in questo lembo di terra circondato da montagne con lo sbocco verso il mare.
Intervento Ass.Cult.Borgo Milies
L’intervento della Associazione Culturale è quello di collegare diversi sentieri storici, che si snodano ad est della borgata e giungono fino in località Cirulette a 950 m.s.l.m., da dove si gode di una meravigliosa vista sulla conca del Monte Grappa, il percorso del fiume Piave fino alla laguna di Venezia ed il paesaggio circostante. Lungo prati misti a boschi si arriva poi in località Cenola per ridiscendere verso il centro di Milies, potendo sempre ammirare la pianura fin oltre i Colli Euganei. I vari sentieri, erano stati punti strategici dei soldati austro-ungarici per l’osservazione dell’esercito italiano posto sul massiccio del Monte Grappa. L’artiglieria nemica aveva percorso questi sentieri dal novembre 1917 fino al maggio 1918, quando dopo la battaglia di Caporetto occupò il nostro territorio. Diverse sono le testimonianze scritte di soldati dell’impero, che testimoniano la loro permanenza sulle alture di Milies.
Storia
Fino a metà anni ’80 la località Cirulette era raggiungibile solo a piedi partendo dal borgo di Milies, salendo a sinistra della collina dei Tigli e poi lungo la valle, oppure salendo da Riva Grassa verso località Spinazè e proseguendo per Cenola, che si trova subito sotto Cirulette. Va aggiunto che le famiglie proprietarie della maggior parte dei casolari ed appezzamenti di terreni della conca di Milies resiedevano a Riva Grassa ed abitavano la maggior parte dell’anno a Milies. La conca del Borgo era cosparsa di casoni per la fienagione e pascolo estivi e tutti erano collegati da sentieri ai campi base Milies e Riva Grassa. Non va dimenticato il motto: Tutte le strade portano a Roma”. Negli anni ’70 ed ’80 del secolo scorso, con l’incremento della motorizzazione si costruirono diverse vie forestali per il miglior raggiungimento e sfruttamento dei luoghi di montagna. Vennero così abbandonati gli antichi sentieri e la natura se ne impadronì.
Inaugurazione dell’Anello delle Cirulette
È finalmente giunto il tempo di inaugurare il trezo percorso progettato e definito dalla Associazione. Per noi tutti Domenica 4 agosto 2024 sarà la giornata, che vede realizzarsi il risultato di parecchie giornate di lavoro e costante impegno. Come noto il tempo atmosferico la farà da padrone e speriamo tanto che ci gratifichi con una giornata di sole. L’incontro sarà a Piazzetta Tigli alle ore 9:15 per proseguire poi tutti insieme accompagnati dai maestri dell’associazione Outdoor asd Nordic&Walking di Segusino e da associati del Cai di Pieve di Soligo lungo il sentiero che ci porterà fino a Posa Cirulette a 950 metri di altitudine e scendere verso localita Cenola e Milies. Il percorso totale è di 4,5 km ed il dislivello raggiunge i 270 metri.
L’Anello del Poset
La storia
Fino agli inizi anni ’80 non era possibile raggiungere in macchina la località Poset, che si trova sotto il Monte Vallina, ad una quota di 910 metri. Questo idillico gruppo di case con una vista meravigliosa sulla pianura e perfino la laguna di Venezia era raggiungibile solo a piedi lungo due sentieri. Il primo e più antico, che partiva da Riva Grassa, il secondo, meno impegnativo e più breve incominciava sotto i Mas a Milies, subito dopo l’osteria da Romolet. Esso proseguiva diritto per alcune centinaia di metri fino alle case Berra per poi svoltare a sinistra, da qui con poca salita si arrivava alle case dei Mei (Poset). Lungo i pendii soleggiati sopra Milies diversi erano i casolari sparsi adibiti un tempo alla fienagione o pascolo estivo, dopo il loro abbandono avvenuto negli anni ’50 è cresciuto in fretta un ottimo bosco di piante miste, non da meno i pini, che erano stati piantati dalla forestale. Agli inizi degli anni ’80 si decise di costruire una strada bianca, che desse accesso alla montagna anche in caso di incendio. Questa strada arriva oggi fino al Col da Fì per dare accesso anche al Monte Vallina e poco prima ad una curva ad angolo retto si snoda a sinistra portando alle case di borghetto Poset. Il percorso che partiva dai Mas venne così abbandonato e la natura se ne appropriò.
Progetto dell’associazione
L’intento della Associazione Culturale Borgo Milies è quello di rendere ancora agibile questo bel tratto, che si snoda pianeggiante lungo il bosco e lo attraversa permettendo delle bellissime vedute su Milies ma anche sui monti opposti Molvine e Cesen. Nell’ inverno passato (2021-22) alcuni soci hanno fatto una traccia, pulendo il sentiero dagli alberi caduti. Ci sono ancora molti lavori da eseguire, che ci ripromettiamo di ultimare nei prossimi mesi.
Proseguimento lavori
Durante l’estate abbiamo pulito dai rovi un lungo tratto del percorso che parte dalle case Berra e abbiamo ppoi proseguuito con la rimozione degli alberi caduti raggiungendo le case Poset. Sono stati messi in sicurezza con delle piccole palizzate in legno alcuni tratti scivolosi. Tutto il tragitto nel bosco è stato segnalato con delle banderole di plastica bianco-rosso e con dei segni rossi sugli alberi e sui sassi. In primavera proseguiremo con la stabilizzazione del fondo terreno, dopodiché seguirà la posa della cartellonistica.
Al Capitel del Santo
Lungo il percorso dell’Anello del Poset, circa a metà, si trovano le case del Poset e vicino ad esse al capitel del Santo, che venne costruito dalla famiglia Montagner Giovanni con l’aiuto del fratello Antonio nel 1920 per grazia ricevuta. Il capitello venne dedicato alla Madonna del Rosario di Pompei, la cui immagine fu appesa al centro del sito votivo, sui lati a destra e a sinistra di esso vennero inserite le immagini di Sant’Antonio Abate e il crocifisso. Nell’ambito del ripristino dell’antico sentiero che collegava la località Poset a Milies, come associazione culturale, abbiamo il grande desiderio di sostituire il santino all’interno dell’edicola votiva con un dipinto della Madonna del Rosario di Pompei fatto a mono da un artista del nostro territorio. Per affrontare la spesa, dati gli elevati costi di ripristino del sentiero abbandonato da circa 40 anni e della cartellonistica richiesta, siamo costretti a rivolgersi ai privati e alle ditte locali per raccogliere i fondi necessari.
Passeggiata di inaugurazione del nuovo sentiero Anello del Poset
Dopo i duri lavori di disboscamento, di messa in sicurezza del sentiero, di battitura fondo terreno, di prelievo del tracciato, della parte burocratica, della posa dei cartelli è possibile, finalmente, aprire ufficialmente il percorso al pubblico. Domenica 6 Agosto con incontro presso Piazzetta Tigli a Milies alle ore 9:15 partiremo per la passeggiata di apertura con la presenza anche di alcuni membri della sezione Cai di Pieve di Soligo e del gruppo Nordik Walking di Segusino. In spontanea compagnia percorreremo i 6 Km di distanza con un dislivello di 230m prima lungo la salita per il Mas Alto fino a Case Berra e poi attraverso il bosco di alti pini e latifoglie raggiungeremo la località Poset, dove avremmo la possibilità di osservare il paesaggio fino alla laguna di Venezia nonchè di soffermarci davanti al capitello per ammirare la Pala dell’artista Mariano Donadini. Dopo oltre 100 anni dalla costruzione finalmente nel sito votivo sono stati sostituiti i vari santini cartacei della Madonna del Rosario di Pompei, a cui era stato dedicato il luogo di preghiera, grazie alle offerte raccolte dall’associazione. Dal Poset scenderemo alle Miliane per proseguire lungo la strada forestale fino ad incontrare, davanti all’osteria da Romolet, la strada comunale.
Pala del Capitello
Il dipinto è stato eseguito dall’artista Mariano Donadini di Valdobbiadene e rappresenta l’immagine della Madonna del Rosaio di Pompei. La Santa agli inizi del 900 era molto venerata dalla popolazione, perchè la preghiera a Lei dedicata aveva fatto il suo ingresso in Vaticano l’8 maggio del 1915. L’icona presenta l’immagine della Madonna in trono con Gesu in braccio: ai suoi piedi, San Domenico e Santa Caterina da Siena. La Vergine reca nella mano sinistra la corona del Rosario che porge a Santa Caterina, mentre Gesù, poggiato sulla sua gamba destra, la porge a San Domenico.
Inaugurazione del Capitello sui Mas
8 agosto 2021
Domenica 8 agosto è stata benedetta da don Gabriele, parroco di Segusino, la nuova pala eseguita in base alla ricostruzione dell’esistente. La cerimonia, che è stata allietata dai canti della corale di San Liberale di Rustega di Camposampiero ha visto la presenza di molte persone, accompagnate dal gruppo Nordic Walking di Segusino. La ricostruzione della pala era stata eseguita dalla dott.Giulia Gabellone e il maestro Mariano Donadini di Valdobbiadene, che vanta il Riconoscimento Mondiale Pantheon d’Oro Targa, ne ha eseguito il dipinto. La pala originale è stata messa in sicurezza al fine di non ricevere più ingiurie climatiche e alla dovuta distanza è stata poi posta la nuova.
Mas come la parola stessa lo rivela significa grosso blocco o frammento di roccia. Sopra Milies, lungo i pendii meridionali del Monte Doc, c’è una località che si chiama “I Mas de Vese”. In questa proprietà si trova un capitello. Pochi, attualmente, sono a conoscenza del Capitello sito sui Mas, esso infatti si trova in mezzo al bosco, dove un tempo l’erba veniva falciata e le capre andavano al pascolo. Oggi nel territorio incolto ed abbandonato crescono larici, faggi, frassini ed abeti.
L’Associazione culturale Borgo Milies in accordo con il proprietario del terreno si è prefissata di restaurare il sito di culto e renderlo accessibile al pubblico, affinché gli escursionisti vi possano far visita e sostare in un momento di raccoglimento nel luogo, un tempo, devoto alla popolazione locale.
Dopo alcuni mesi di studio e lavori abbiamo incominciato con successo a riparare il tetto della struttura. Esso riportava un buco nell’ala sinistra, dove addirittura avevano fatto il nido i ghiri.
Le pareti esterne erano marce, la muratura si sgretolava e lasciava infiltrare molta umidità che, ha intaccato in modo alquanto visibile la pala. Il dipinto è stato ulteriormente danneggiato anni fa, probabilmente nell’intento di qualche persona di arginare un buco esistente nella muratura. L’affresco rappresentante Maria, un santo, che porta un giglio alla sua destra, ed al centro un bambino di circa 8 onni. Dopo attente osservazioni nel santo si è riusciti ad identificare la figura di San Giuseppe. Sembra quasi che l’autore abbia riportato sulla parete la figura di uno di quei santini, che erano molto diffusi anni fa. I credenti li tenevano in mano e pregavano affinché un loro desiderio andasse a buon fine. A Milies erano diffuse le rogazioni e si svolgevano con un corteo che partiva dalla chiesetta di Santa Maria Ausiliatrice in direzione dei capitelli. I partecipanti pregavano e chiedevano a Dio e ai santi, soprattutto a Sant’Antonio, un proficuo raccolto ed invocavano la pioggia nei periodi di siccità.
Prossimamente taglieremo alcuni cespugli ed alberi che circondano il capitello, affinché ci sia una maggiore circolazione d’aria ed i raggi di sole possano filtrare dentro il bosco, che accerchia il sito.